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Pianosa - Geologia.
Geologia di Pianosa. |
Pianosa è costituita da due formazioni: la Formazione di Marina del Marchese (Miocene inferiore) e la Formazione di Pianosa (Pliocene medio). La prima, deformata e piegata, affiora lungo la falesia di erosione nella costa NW ed è costituita prevalentemente da marne con intercalazioni arenacee e più raramente conglomeratiche (dimensioni massime dei ciottoli 1-5 cm), lo spessore affiorante è di 463m. In base a studi sui Foraminiferi la formazione è stata riferita al Burdigaliano e in parte alla porzione più bassa del Langhiano, essa si sarebbe sedimentata in un ambiente di mare aperto e discretamente profondo. La Formazione di Pianosa (spessore di 25-30m), discordante su quella di Marina del Marchese, costituisce quasi completamente l'isola. Essa si è deposta in acque poco profonde ed è disposta in modo da formare una blandissima anticlinale con direzione di raccorciamento E-W. La formazione è costituita da calcareniti organogene e sabbie molto ricche di fossili (Echinidi, Briozoi, Molluschi, Brachiopodi e Pesci). |
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Sull'isola sono presenti anche depositi più recenti del Pliocene medio: quelli di panchina del Tirreniano, quindi brecce, loess e calcari marnosi del Pleistocene superiore. I primi hanno spessori massimi di 140 cm, affiorano fino alla quota di 4-6 m s.l.m. e sono costituiti da calcareniti biancastre particolarmente ricche di Molluschi (Strombus bubonius, Polinices lacteus, Conus testudinarius...) con associati Briozoi, Coralli e Alghe calcaree. Sempre di età tirreniana dovrebbe essere il solco di costa a circa 9 m s.l.m. (ben visibile alla Cala dei Turchi) e le spianate di erosione a 2-3 m s.l.m. I secondi, chiaramente depostisi in ambiente continentale sono importanti per contenere resti di vertebrati (Bos primigenius, Capreolus capreolus, Cervus elaphus, Equus caballus, Equus hydruntinus, Ursus arctos, Vulpes vulpes) indicativi del tardo Pleistocene (periodo glaciale di Wurm). La presenza di associazioni a vertebrati relativamente ricche e diversificate è una ulteriore prova della vasta continentalizzazione dell'area dell'Arcipelago Toscano in alcuni momenti dell'ultimo periodo glaciale, quando il livello del mare sarebbe sceso di oltre 100 m rispetto all'attuale. Questo abbassamento avrebbe consentito l'emersione della Dorsale di Pianosa e quindi il collegamento con l'isola d'Elba e di quest'ultima con il continente. |
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